Nuovi strumenti contro il gioco d’azzardo

Un esperimento negli USA

Il fenomeno del gioco d’azzardo ha assunto proporzioni spaventose, mettendo sempre di più a rischio la vita stessa non solo dei giocatori ma delle loro stesse famiglie. Si chiama Ludopatia e richiede un serio intervento psicologico dopo che la persona ha preso coscienza di avere un problema. Con nla negazione di questo nulla è possibile, prima occorre che la ludopatia sia portata a livello di consapevolezza della persona ma uscirne non è comunque facile, il brivido della scommessa reta attraente e in tanti ci ricadono, è una sorta di dipendenza, esattamente come avviene per le droghe.

Di fatto, il gioco provoca la formazione e il riversamento nell’organismo di sostanze che provocano un piacere, ci si sente esaltati, presi dalla sensazione eccitante del rischio e lo si ricerca in quanto appagante per la persona che gioca. Smettere questo stimolo genera una sensazione di mancanza di qualcosa, di bisogno di quelle sensazioni che senza il gioco non si avvertono più.

L’intervento psicologico tende a far avvertire al giocatore che il proprio comportamento è nocivo per se stesso e per la famiglia che patisce la rovina economica legata alle perdite al gioco. Nello stesso tempo occorre incanalare le emozioni del gioco verso qualcosa che, al contrario, possano essere positive: perché non dedicare tanta energia verso corretti investimenti che, invece di generare quasi certamente delle perdite generano quasi certamente un guadagno, a beneficio proprio e della qualità di vita dei propri familiari?

Un nuovo modo dagli USA

Nel 2017 sono stati 101 miliardi di Ero quelli sperperati al gioco in Italia, il quadruplo rispetto al 2004, pensiamo a livello mondiale l’entità economica degli sprechi legati al gioco e la drammaticità delle varie situazioni familiari che ne conseguono. Negli Stati Uniti è stato ideato un nuovo metodo chiamato Save to Win che mette insieme due elementi apparentemente antitetici: Risparmio e Scommesse.

Ideatore del metodo è un ex professore dell’università di Harvard e consiste nel produrre un risparmio su un conto apposito finalizzato; al raggiungimento di un risparmio di 25 dollari il risparmiatore ha diritto ad un biglietto di lotteria valido per l’estrazione di premi e somme di denaro. Un limite così basso di accesso da un lato invoglia ad un facile risparmio ma fa entrare la persona nell’ottica del legame tra risparmio e possibilità di guadagno, quindi mantiene il piacere, l’eccitazione del gioco ma senza mettere a repentaglio somme importanti e soprattutto usando somme di denaro derivanti dal risparmio.

Ciò che è messo in palio da tale lotteria, comunque con limiti piuttosto stretti e temporali, consiste in ricchi premi, computer, telefonini, viaggi ma anche somme di denaro interessanti, fino a 5 mila dollari e un super premio da 100mila dollari. I risultati sono significativi: dal 2009, quando l’esperimento ha avuto avvio nel Michigan, si è diffuso in altri 11 Stati Americani e al termine del 2017 è arrivato a coinvolgere 113 Istituti di credito che offrono conti di risparmio dedicati, un risparmio di 178 milioni di dollari per 72 mila famiglie.

In Italia un simile progetto non è ancora entrato nella mente di nessuno, non esiste nemmeno un progetto di realizzazione, un vero peccato perché il popolo italiano ha da sempre dimostrato una propensione al risparmio e se si riuscisse a incanalare il vizio del gioco con tutte le somme impegnate e perse, invece, impegnandole in giusti investimenti, molte famiglie italiane, invece di patire per difficoltà economiche, godrebbero di maggiori guadagni e una migliore vita. Purtroppo non c’è da aspettarsi che si riesca in tempi brevi a realizzare nulla nemmeno lontanamente somigliate all’esperimento Americano, troppi vincoli  legali,  troppe complicazioni burocratiche